In commissione bilancio è passato l’emendamento che sopprime dal testo del disegno di legge di stabilità le norme che portavano a 24 ore l’orareio di insegnamento dei docenti della secondaria. Le nostre pressioni sui gruppi parlamentari, in particolare su quelli che sostengono l’attuale maggioranza, cui ci eravamo rivolti argomentando le ragioni della forte opposizione a norme contrro cui si era levata la giusta protesta della categoria, hanno avuto buon esito, vincendo le resistenze del MEF, preoccupato di non alterare il saldo economico  complessivo della legge in discussione. Proprio l’individuazione delle coperture economiche ha rappresentato il terreno di un serrato confronto in sede parlamentare, su cui ha indubbiamente pesato la presa di posizione compatta di un fronte sindacale ampiamente rappresentativo, che con la mobilitazione in atto sta dando al disagio e alla protesta dei lavoratori l’opportunità di ottenere concreti risultati. Mobilitazione che non si ferma, come spiega Francesco Scrima nel comunicato che di seguito riportiamo:

La cancellazione delle norme che modificavano gli orari dei docenti è un fatto positivo, ma non sufficiente a far rientrare la mobilitazione, che resta confermata, con tutte le iniziative che precederanno e prepareranno la giornata di sciopero del 24. Le modifiche alla legge di stabilità non sono l’unico nostro obiettivo. Va infatti ricordato che lo sciopero nasce dalla rottura del confronto sul recupero degli scatti di anzianità, le norme sull’orario dei docenti sono giunte in seguito ad aggravare una situazione già fortemente critica.

Mentre esprimiamo soddisfazione per aver respinto un’invasione di campo fatta intervenendo per legge su materie contrattuali, chiediamo con forza che parta il negoziato per dare copertura economica al recupero dell’anno 2011 ai fini delle progressioni di carriera.

Vogliamo che le nostre intese, già efficaci per il pieno recupero di validità del 2010, trovino coerente attuazione anche per l’anno successivo.

Il ministro Profumo ha il dovere di tener fede agli impegni assunti, il Governo non ha alcuna ragione per ritardare ulteriormente l’emanazione dell’atto di indirizzo che serve per avviare la trattativa.

Roma, 12 novembre 2012

Francesco Scrima, Segretario Generale CISL Scuola

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