La decisione della Corte Costituzionale, dichiarando illegittima “in toto” la norma che disciplinava le modalità di compilazione delle graduatorie ad esaurimento (comma 4 – ter dell’art. 1 del dl 134/09), determina una situazione assai complessa da definire sul piano giuridico. Diventa ora problematico individuare quali dovranno essere i comportamenti dell’Amministrazione, che in teoria dovrebbe dar corso – a breve – ad un aggiornamento delle graduatorie con modalità che però la sentenza della Corte rende non più esistenti.
E’ dunque un contesto nel quale appare quanto meno azzardato il trionfalismo di chi, vivendo di ricorsi che mettono i precari gli uni contro gli altri, alimenta le attese di coloro ai quali assicura con disinvoltura un’imminente nomina in ruolo.
Con tempestività forse eccessiva, non manca di cantare vittoria anche chi vede dichiarare illegittima una norma di legge, dimenticando di averla egli stesso, a suo tempo, voluta e votata.
Sulle questioni che toccano la vita e le attese dei precari invitiamo tutti a maggior serietà e prudenza: la CISL Scuola per parte sua continuerà ad improntare i suoi comportamenti alla massima responsabilità. Nel frattempo chiede che l’Amministrazione, anziché avventurarsi in estemporanee e non meditate dichiarazioni, si attivi con urgenza per un approfondito esame del contesto giuridico determinato dalla sentenza, del quale si dovrà necessariamente tenere conto nell’adozione di ogni ulteriore provvedimento in materia.
La CISL Scuola è comunque impegnata ad evitare che possano essere messe in discussione le situazioni ormai consolidate per effetto delle operazioni di assunzione fin qui effettuate.
Roma, 9 febbraio 2011.
Francesco Scrima, segretario generale CISL Scuola
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