Al punto in cui sono giunte le cose, con un ministro dell’economia che respinge in modo sprezzante una giusta richiesta fattagli da un altro ministro del suo stesso governo, è chiaro che deve intervenire, e con urgenza, il presidente del consiglio. Intervenire e risolvere una questione che giustamente ha sollevato reazioni di stupore e indignazione da parte di tutti (forze politiche, organi di stampa) e non solo dei diretti interessati. La decisione, davvero inaudita, di procedere al recupero di somme già accreditate, qualora confermata infliggerebbe un duro colpo all’immagine e alla credibilità di un governo che si era impegnato a ridare dignità e valore al lavoro nella scuola. Ecco perché chiediamo che scenda in campo chi lo rappresenta al più alto livello di responsabilità.
C’è un’altra cosa che il governo può e deve fare: accelerare i tempi di avvio della trattativa per il recupero di validità del 2012 ai fini delle progressioni di carriera, come già avvenuto in precedenza per il 2010 e il 2011. Ci sono tutte le premesse per un accordo che avrebbe fra l’altro, come immediata conseguenza, la restituzione delle somme che si vorrebbero oggi prelevare dalle tasche dei lavoratori. Ecco perché stupisce l’insistenza di Saccomanni a voler procedere con un’operazione talmente assurda da rivelarsi una gratuita provocazione, priva di ragioni e di senso.
Roma, 8 gennaio 2013
Francesco Scrima, segretario generale Cisl Scuola
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