Lo sciopero, proclamato per l’intera giornata di lunedì 1° dicembre, interesserà sia i lavoratori pubblici, sia i lavoratori privati che lavorano per i servizi pubblici: “Andremo in piazza contro l’indifferenza del governo nazionale e di quelli regionali e locali a richieste sacrosante che riguardano lavoratori e cittadini.
I lavoratori della Formazione Professionale chiedono che Lo Stato e Le Regioni garantiscano: ascolta audio
- pari diritto di accesso ai percorsi di IeFP su tutto il territorio nazionale;
- continuità ed adeguatezza delle risorse destinate ai percorsi di Istruzione e Formazione Professionale;
- adozione dei costi standards;
- il riconoscimento e l’applicazione del CCNL per la Formazione Professionale per tutte le filiere per contrastare il dunping contrattuale al ribasso;
- l’accesso agli ammortizzatori sociali ordinari ed in deroga;
- un costante controllo sui criteri di accreditamento delle sedi formative;
- lo strumento dell’aggiornamento professionale.
I lavoratori della Formazione Professionale, inoltre, chiedono che le Regioni garantiscano i livelli occupazionali e reddituali qualora abbiano affidato le attività di IeFP a soggetti diversi dalle agenzie formative/centri di formazione Professionale nell’ambito di una politica della sussidiarietà non più integrativa e/o complementare, ma di natura sostitutiva.
Chiedono, altresì, che là dove i soggetti attuatori non siano riconosciuti più in grado di erogare i corsi di Istruzione e Formazione Professionale, rivolti ai giovani in obbligo di istruzione e formazione professionale, nonché in diritto dovere, le Regioni nell’ambito delle competenze esclusive a loro attribuite, garantiscano il prosieguo delle attività .
Ma l’azione sulla quale la Cisl chiama a raccolta i lavoratori della Formazione Professionale non si ferma allo sciopero: “Da qui al 1° dicembre partirà una mobilitazione sociale in tutti i territori e i posti di lavoro: l’obiettivo è mettere il nostro welfare in condizioni di correre e di sostenere persone e comunità nel momento di maggior bisogno. Istru-zione, Formazione, salute, previdenza, assistenza, sicurezza, ricerca, servizi per l’occupazione…non si cambiano con annunci e consultazioni on-line. I lavoratori della Formazione Professionale sono i primi a volerli innovare davvero. E pretendono non solo rispetto e riconoscimento della loro dignità, ma anche di mettere le loro professionalità e competenze al servizio del cambiamento per il Paese.